Essere
se stessi in questo paese in molti casi può essere parecchio
difficile. Per quanto uno possa essere la persona più tranquilla e
più mite del mondo (come nel mio caso), puntualmente mi capita di
scontrarmi con l'ignoranza e l'arroganza della gente. In un paese
come il nostro che è, purtroppo, di stampo cattolico, e quindi dove
le diversità non sono viste come un arricchimento sociale ma come
una minaccia, è difficile vivere tranquilli. Sopratutto dover
gestire le domande (stupide nella stragrande maggioranza dei casi) di
persone che non hanno la più pallida idea della cultura alla quale
apparteniamo.
Credo
che molte persone (e non solo chi appartiene alla cultura Goth), si sia
ritrovato a dover rispondere ad almeno una di queste domande:
Sei
satanista?
No, ma
credo in Cthulu, va bene lo stesso?
Questa
penso sia la domanda alla quale più o meno tutti abbiamo avuto a che
fare. Non importa se voi indossiate un pentacolo, una croce o la
Triplice Dea, per il resto dell'umanità che ci circonda esiste solo
il Diavolo o l'acqua santa. Se non fai parte di uno, sicuramente fai
parte dell'altro gruppo.
Essendo
la spiritualità una scelta personale, ognuno di noi è libero di
credere in quello che vuole e non è quello che determina la scelta
di appartenere ad una sottocultura. Molti di noi sono atei,
tantissime persone che conosco (non solo Goth) sono molto più
anticlericali di me. Sono dell'idea che ognuno di noi è libero di
credere in quello che vuole. Ma Satana non ha nulla a che fare con
questo.
Ad una
domanda stupida, ovviamente, si può rispondere con una risposta
stupida: ho letto su un sito di un ragazzo che a questa domanda ha
risposto “No, credo nell'Uomo Ragno”. Nessuno ci vieta di essere
ironici con queste persone. Attenzione però: molti di loro non hanno
idea di cosa sia l'ironia.
Perché
ti vesti così?
Perché
mi piace. Punto. Non ci dovrebbe essere risposta più semplice. Non c'è nessun uomo su cui fare colpo o un esibizionismo sfacciato, mi spiace.
Eppure,
in una società come la nostra dove apparire conta più che essere,
questo concetto è di difficile assimilazione. Se non ti vesti per
farti vedere, perché lo fai? Sentirsi bene con se stessi non è una
risposta plausibile a quanto pare.
Anni
fa una persona mi ha “accusato” di essere un'esibizionista perché
ero in canottiera ed essendo un po' tatuata, secondo lei lo facevo solo per farmi
vedere. Senza pensare che, essendo piena estate, forse ero vestita
così per il caldo.
Io mi
vesto come voglio e come mi ispira e questo dovrebbe essere un
concetto che vale per tutti noi e, sinceramente, non m'interessa
l'opinione della gente. Ed è proprio
questo che dovremmo imparare a fare, fregarsene di quello che dicono
gli altri.
Hai
mai pensato di farti curare?
No, ma
ne conosco uno bravo, t'interessa?
A
parte la mancanza di educazione in questa domanda, le sottoculture
NON sono una malattia (quindi, tranquilli, non vi contagio e non
contagio i vostri bambini). Se poi è riferito al luogo comune del
Goth=depresso anche lì, si cade male.
Conosco
tantissima gente con seri problemi psichici ma che sono considerate
persone “normalissime” perché non hanno un aspetto “strano”.
Non ti avvicini ad una sottocultura perché hai dei problemi, ti ci
avvicini perché ti piace e ti fa sentire a proprio agio, non avrebbe
senso il contrario. E la maggioranza dei Goth sono persone allegre e
simpatiche, proprio perché, avendo accettato la propria natura, ci
convive serenamente, cosa che per la maggior parte delle persone non
succede.
Chissà
che fai nel tempo libero...
Beh...
faccio la spesa, porto fuori i cani, scrivo, vedo i miei amici... Ah!
Poi faccio una cosa che moltissime persone non fanno: leggo.
La
gente s'immagina che chissà che vita allucinante fa una persona come
me. In realtà faccio le stesse cose che fanno gli altri: lavoro, ho
degli amici, mi piace uscire la sera e andare ai concerti ma di
sicuro non passo le serate a sacrificare animali o cose del genere!
Molti di noi convivono con cani e/o gatti, tanti sono vegetariani, alcuni vegani. Insomma persone molto più normali di quanto possiate immaginare.
Fate
le orge?
Certo,
tutte le sere.
Mai
capito perché chi appartiene ad una sottocultura, deve avere per
forza una vita sentimentale (e sessuale) promiscua. Premetto: io non
ci vedo nulla di male, siete adulti e consenzienti e, se vi va, fate
tutto quello che vi pare, ma ciò non significa che sia una nostra
prerogativa.
Sinceramente
la maggior parte delle persone come me coltiva solitamente delle
relazioni affettive medio lunghe (se non eterne). Siamo inguaribili
romantici, vogliamo qualcuno accanto a noi con cui parlare,
passeggiare mano nella mano nei cimiteri e con cui accoccolarsi nelle
notti buie e tempestose.
Personalmente
vorrei tanto una persona così al mio fianco e, spero, un giorno,
d'incontrarla.
Sei
un Emo?
Emo è
la contrazione di Emotional, e si riferisce ad una corrente punk rock
che, se non ricordo male, nasce a metà degli anni ottanta. Non ha
nulla a che fare con il Goth e sono due generi culturali
completamente diversi. E anche difficile confondere un Emo con un
Goth a livello estetico, secondo me, ma la gente non è in grado di
distinguere i due generi. In più, come i Goth, gli Emo sono
subissati di luoghi comuni che li rendono, sovente e volentieri,
vittime di prese in giro. Ma con loro io non ho nulla a che fare,
così come la stragrande maggioranza dei Goth.
Quando
arriverai ad una certa età, poi cambi.
Ho
quarant'anni e sono così da sempre.
Se non
è una “fase” della propria vita, non credo proprio che si possa
cambiare la propria natura. Può evolversi, crescere, ma, in
sostanza, rimane fedele a se stessa. L'essere Goth non fa di noi
persone peggiori o migliori di altri, tanto meno genitori o figli
peggiori o migliori di altri. Siamo diversi, mettetevi il cuore in
pace.
Poi il
termine Elder Goth non l'hanno inventato mica per niente.
Spero di aver soddisfatto la curiosità di qualcuno e fatto sorridere, in fondo non bisogna essere per forza Goth per sentirsi far domande stupide.