Capisco benissimo che la sotto cultura Goth sia un elité e quindi non per tutti ma i cambi generazionali sono inevitabili per una cultura nata negli anni 80. Esattamente come per il Metal e altri generi musicali, il Goth si evolve e si trasforma, non siamo noi creature eclettiche in fondo?
Anche la musica in questi anni, è cambiata tantissimo, non solo qualitativamente, ma con l'avvento di internet, anche la distribuzione e l'offerta di band e progetti di ogni tipo in ambito Goth è totalmente cambiata.

Chi può dire che un Trad Goth è più Goth di un Cybergoth o di un tanto odiato Pastel Goth. Eppure...
Sappiate che il Goth (come tutte le cose che esistono a questo mondo), continuerà ad evolversi nostro malgrado, e se oggi ce l'avete con i Pastel Goth, domani arriverà qualcos'altro che vi farà storcere il naso. Vi assicuro che pensare di essere il più bel Goth del reame non vi porterà da nessuna parte.
Eppure...
Eppure continuiamo a giocare a chi è più figo, a criticare pesantemente quello che non conosce a memoria tutte le date di compleanno dei membri dei Cure, a considerare uno sfigato chi ha appena intrapreso il suo oscuro sentiero, a criticare pesantemente chi ascolta un sottogenere diverso da quello che qualcuno ha deciso sia l'Unica Vera Via verso il paese del Goth.
Nei locali continuano a girare le stesse serate, gli stessi gruppi e i soliti quattro gatti. Boicottiamo chiunque non incontri esattamente i nostri gusti e ce ne guardiamo bene dall'ascoltare qualsiasi novità che ci propone il mercato. E chi lo fa viene comunque criticato dai "più". Nei locali è quasi impossibile conoscere gente nuova a meno che non si abbia un "gancio" di qualche amico che già conosce qualcuno, e comunque vieni trattato con sufficienza dalla maggioranza delle persone. E questa cosa mi è stata riferita anche dai miei contatti all'estero. La comunità Goth è estremamente chiusa ma, purtroppo, è chiusa anche ai suoi stessi simili.
Mi ricordo quando ero giovane, che era molto più facile far amicizia con i propri simili, tendenzialmente dopo poche uscite, in un locale conoscevi la maggioranza dei suoi frequentatori e c'era una bella atmosfera: eravamo tutti lì riuniti a celebrare la nostra sete di musica insieme ad i nostri simili. E ci riconoscevamo tra di noi come fratelli, creature della notte alla ricerca dei nostri compagni.

Forse è ora che ci riappropriamo di certi valori che sono andati persi, che un tempo erano nostri, prima che l'oscurità, quella vera, ci inghiotta e ci faccia scomparire.
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