mercoledì 5 novembre 2014

Convivere con la follia


Essere se stessi in questo paese in molti casi può essere parecchio difficile. Per quanto uno possa essere la persona più tranquilla e più mite del mondo (come nel mio caso), puntualmente mi capita di scontrarmi con l'ignoranza e l'arroganza della gente. In un paese come il nostro che è, purtroppo, di stampo cattolico, e quindi dove le diversità non sono viste come un arricchimento sociale ma come una minaccia, è difficile vivere tranquilli. Sopratutto dover gestire le domande (stupide nella stragrande maggioranza dei casi) di persone che non hanno la più pallida idea della cultura alla quale apparteniamo.
Credo che molte persone (e non solo chi appartiene alla cultura Goth), si sia ritrovato a dover rispondere ad almeno una di queste domande:

Sei satanista?
No, ma credo in Cthulu, va bene lo stesso?
Questa penso sia la domanda alla quale più o meno tutti abbiamo avuto a che fare. Non importa se voi indossiate un pentacolo, una croce o la Triplice Dea, per il resto dell'umanità che ci circonda esiste solo il Diavolo o l'acqua santa. Se non fai parte di uno, sicuramente fai parte dell'altro gruppo.
Essendo la spiritualità una scelta personale, ognuno di noi è libero di credere in quello che vuole e non è quello che determina la scelta di appartenere ad una sottocultura. Molti di noi sono atei, tantissime persone che conosco (non solo Goth) sono molto più anticlericali di me. Sono dell'idea che ognuno di noi è libero di credere in quello che vuole. Ma Satana non ha nulla a che fare con questo.
Ad una domanda stupida, ovviamente, si può rispondere con una risposta stupida: ho letto su un sito di un ragazzo che a questa domanda ha risposto “No, credo nell'Uomo Ragno”. Nessuno ci vieta di essere ironici con queste persone. Attenzione però: molti di loro non hanno idea di cosa sia l'ironia.

Perché ti vesti così?
Perché mi piace. Punto. Non ci dovrebbe essere risposta più semplice. Non c'è nessun uomo su cui fare colpo o un esibizionismo sfacciato, mi spiace.
Eppure, in una società come la nostra dove apparire conta più che essere, questo concetto è di difficile assimilazione. Se non ti vesti per farti vedere, perché lo fai? Sentirsi bene con se stessi non è una risposta plausibile a quanto pare.
Anni fa una persona mi ha “accusato” di essere un'esibizionista perché ero in canottiera ed essendo un po' tatuata, secondo lei lo facevo solo per farmi vedere. Senza pensare che, essendo piena estate, forse ero vestita così per il caldo.
Io mi vesto come voglio e come mi ispira e questo dovrebbe essere un concetto che vale per tutti noi e, sinceramente, non m'interessa l'opinione della gente. Ed è proprio questo che dovremmo imparare a fare, fregarsene di quello che dicono gli altri.

Hai mai pensato di farti curare?
No, ma ne conosco uno bravo, t'interessa?
A parte la mancanza di educazione in questa domanda, le sottoculture NON sono una malattia (quindi, tranquilli, non vi contagio e non contagio i vostri bambini). Se poi è riferito al luogo comune del Goth=depresso anche lì, si cade male.
Conosco tantissima gente con seri problemi psichici ma che sono considerate persone “normalissime” perché non hanno un aspetto “strano”. Non ti avvicini ad una sottocultura perché hai dei problemi, ti ci avvicini perché ti piace e ti fa sentire a proprio agio, non avrebbe senso il contrario. E la maggioranza dei Goth sono persone allegre e simpatiche, proprio perché, avendo accettato la propria natura, ci convive serenamente, cosa che per la maggior parte delle persone non succede.

Chissà che fai nel tempo libero...
Beh... faccio la spesa, porto fuori i cani, scrivo, vedo i miei amici... Ah! Poi faccio una cosa che moltissime persone non fanno: leggo.
La gente s'immagina che chissà che vita allucinante fa una persona come me. In realtà faccio le stesse cose che fanno gli altri: lavoro, ho degli amici, mi piace uscire la sera e andare ai concerti ma di sicuro non passo le serate a sacrificare animali o cose del genere!
Molti di noi convivono con cani e/o gatti, tanti sono vegetariani, alcuni vegani. Insomma persone molto più normali di quanto possiate immaginare. 

Fate le orge?
Certo, tutte le sere.
Mai capito perché chi appartiene ad una sottocultura, deve avere per forza una vita sentimentale (e sessuale) promiscua. Premetto: io non ci vedo nulla di male, siete adulti e consenzienti e, se vi va, fate tutto quello che vi pare, ma ciò non significa che sia una nostra prerogativa.
Sinceramente la maggior parte delle persone come me coltiva solitamente delle relazioni affettive medio lunghe (se non eterne). Siamo inguaribili romantici, vogliamo qualcuno accanto a noi con cui parlare, passeggiare mano nella mano nei cimiteri e con cui accoccolarsi nelle notti buie e tempestose.
Personalmente vorrei tanto una persona così al mio fianco e, spero, un giorno, d'incontrarla.

Sei un Emo?
Emo è la contrazione di Emotional, e si riferisce ad una corrente punk rock che, se non ricordo male, nasce a metà degli anni ottanta. Non ha nulla a che fare con il Goth e sono due generi culturali completamente diversi. E anche difficile confondere un Emo con un Goth a livello estetico, secondo me, ma la gente non è in grado di distinguere i due generi. In più, come i Goth, gli Emo sono subissati di luoghi comuni che li rendono, sovente e volentieri, vittime di prese in giro. Ma con loro io non ho nulla a che fare, così come la stragrande maggioranza dei Goth.

Quando arriverai ad una certa età, poi cambi.
Ho quarant'anni e sono così da sempre.
Se non è una “fase” della propria vita, non credo proprio che si possa cambiare la propria natura. Può evolversi, crescere, ma, in sostanza, rimane fedele a se stessa. L'essere Goth non fa di noi persone peggiori o migliori di altri, tanto meno genitori o figli peggiori o migliori di altri. Siamo diversi, mettetevi il cuore in pace.
Poi il termine Elder Goth non l'hanno inventato mica per niente.

Spero di aver soddisfatto la curiosità di qualcuno e fatto sorridere, in fondo non bisogna essere per forza Goth per sentirsi far domande stupide. 

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