mercoledì 17 giugno 2020

La storia si ripete all'infinito


Ma specialmente era questo allora il più miserevole
e lacrimevole strazio: chi si vedeva abbrancato
dal male, come se fosse già condannato a morte,
stava lì mesto nel cuore e scoraggiato nell'animo;
lasciava lì, tutto assorto nel funerale, la vita.
Dato che si propagava senza un istante di tregua
dagli uni agli altri il contagio dell'insaziabile male,
come se fosse fra pecore lanute o bestie cornute.
E questo moltiplicava, con la moria, la moria.
Quanti scansavan d'assistere i loro cari, ed amavano
troppo la vita, e temevano troppo la morte, costoro
lasciati lì, senza aiuto, poco di poi li abbatteva
e li puniva l'incuria di mala morte e schifosa.
Ma via contagio e strapazzi portavan chi li affrontava
mosso dal punto d'onore e dalla voce implorante
dei moribondi, dai gemiti ch'erano misti alla voce:
subivan dunque una morte di tale specie i migliori.
(De rerum natura, libro sesto, Lucrezio)

Rinchiusi in casa come novelli protagonisti del Decamerone, abbiamo avuto la sfortuna di provare sulla nostra candida pelle cosa significa una quarantena per pandemia. Non starò qui a disquisire se questa emergenza sanitaria sia stata gestita o meno nella maniera più ottimale, quanto questo Covid 19 sia stato pericoloso e quale tragedia abbia rappresentato in perdita di vite umane. L'uomo è un animale dalla memoria corta (ed i fatti recenti lo confermano): dobbiamo ricordarci che questa non è la prima pandemia che l'umanità affronta. 
Solitamente ci si ricorda, e di solito anche in maniera piuttosto superficiale, della peste del medioevo e della più recente febbre spagnola ma in realtà le prime epidemie gravi che portarono alla morte migliaia di persone furono molto più antiche.
La prima pandemia di cui abbiamo notizie è quella che colpì Atene attorno al 430 a.c. e si stima che uccise da un terzo a due terzi della popolazione in quel periodo. Lucrezio (autore del De rerum natura) la descrisse come "un morbo e flusso mortifero che sparse i campi di cadaveri, devastò le strade e vuotò la città di abitanti". Anche Tucidide ne parla nella sua "Guerra nel Peloponneso" descrivendola dettagliatamente. In realtà sappiamo che circolava già una pestilenza in altri luoghi ma mai così mortale come quella che colpì Atene.
Ancora oggi sono aperte le ipotesi per cosa si potesse trattare, molto probabilmente fu peste bubbonica ma i sintomi descritti dai due storici dell'epoca rimandano anche al vaiolo, al tifo e al morbillo. Non lo sapremo mai con certezza. La gente veniva seppellita in fosse comuni, le città si svuotavano e nei templi venivano ammassati i corpi mentre ovunque regnava il caos. La peste di Atene si ripresentò due volte: nel 429 a.c. e nell'inverno del 427/426 a.c. mettendo la città in ginocchio. Vi consiglio di leggere "Guerra nel Peloponneso" di Tucidide o il sesto libro "De rerum natura" di Lucrezio per saperne di più.

Nel 541/542 d.c. la peste allungò le sue dita adunche sull'Impero Bizantino, sopratutto sulla sua capitale: Costantinopoli. La "Peste (o il morbo) di Giustiniano" colpì il 40% della popolazione della capitale, facendo ammalare l'imperatore stesso. Giustiniano sopravvisse ma perse quattro milioni di persone in tutto il suo impero. Il ceppo della malattia è lo stesso della peste che più avanti colpirà l'Europa nel medioevo e fu devastante, lasciando persino Roma quasi completamente priva dei suoi abitanti. Non c'erano posti dove seppellire i cadaveri e la maggior parte di essi rimanevano per strada e gli ammalati venivano abbandonati. Crollò l'economia dell'Impero e la peste mise fine alla civiltà antica.
Procopio, storico bizantino dell'epoca, ne parla ampiamente nei suoi scritti. La Peste di Giustiniano permise agli Ostrogoti di invadere la penisola italica durante la Guerra Gotica (535-553 d.c.) e anche se fu vinta dai bizantini, per via della peste non riuscirono a riprendere il controllo di tutti i loro territori, proprio perché non era rimasto quasi nessuno vivo.


«Le campane non suonavano più e nessuno piangeva. L'unica cosa che si faceva era aspettare la morte, chi, ormai pazzo, guardando fisso nel vuoto, chi sgranando il rosario, altri abbandonandosi ai vizi peggiori. Molti dicevano: "È la fine del mondo!".»

La Peste Nera tornò in tutto il suo oscuro splendore nel 1346 in Europa, spandendo il suo regno di orrore in Italia nel 1348. I ratti, portatori delle pulci infette del Yersinia Pestis, infettarono e portarono alla morte un terzo della popolazione Europea, rendendola la pandemia più letale in assoluto. Boccaccio la descrive nel suo Decamerone mai chiamandola con il suo nome, quasi per paura di evocarla ma restituendocene un immagine molto accurata. 
La Peste Nera non colpì tutta l'Europa con la stessa violenza, alcune zone della Polonia, del Belgio e Praga furono risparmiate. Milano ebbe solo 15.000 morti su una popolazione di 100.000 persone, invece a Venezia morì il 60% dei cittadini mentre in altri luoghi dell'Europa la malattia non risparmiò nessuno. 
Proprio a causa della Peste Nera nacque l'idea di regolamentare i movimenti di merci e persone e di istituire la Quarantena, in modo da poter identificare e isolare i malati tentando di dare una tregua alla popolazione.
La peste tornò nel 1630 in Italia devastando il settentrione, il Ducato di Milano perse all'incirca un milione di persone mentre Alessandro Manzoni la rese famosa nel suo "I Promessi Sposi", dove descrive l'inizio della pandemia che si diffonderà poi fino al Granducato di Toscana. La malattia prese il sopravvento esattamente come le altre pandemie: guerre, siccità e altre devastazioni portarono le persone che vivevano in campagna a riversarsi nelle grandi città dove la sovrappopolazione, la scarsa igiene e la malnutrizione fecero in modo che la peste prese il sopravvento. Con un tasso di letalità del 60% e una durata dai tre ai nove mesi la peste nera si portò via venti milioni di persone.
Infermiere inglesi durante la febbre spagnola (foto ricolorata)


Tra il 1918 e il 1920 si diffuse in tutto il mondo la Febbre Spagnola o Grande Influenza, una pandemia insolitamente mortale che, a differenza delle altre malattie che colpiscono e uccidono prevalentemente anziani e persone già malate, colpì prevalentemente giovani e adulti sani provocando il decesso di 50 milioni di persone su una popolazione mondiale di circa due miliardi. A differenza della peste (causato da un batterio), l'influenza spagnola è un virus del ceppo H1N1 insolitamente aggressivo anche se al giorno d'oggi sappiamo che non era poi così virulento come si ipotizzava all'inizio. Più del virus sono state le circostanze a renderlo così pericoloso: la guerra, la malnutrizione, la scarsa igiene e gli ospedali sovraffollati contribuirono alla sua diffusione. Prese il nome di spagnola perché fu proprio la Spagna a diffonderne la notizia non essendo i suoi giornali sotto la censura di guerra mentre nei paesi belligeranti la rapida diffusione della malattia fu nascosta ed al massimo se ne parlò come di una epidemia circoscritta al paese iberico.
Dati specifici della malattia non ci sono, in quell'epoca la raccolta dati e informazioni sulla malattia sono incoerenti e di dubbia validità, al fronte molti malati morirono non solo per l'influenza ma si sospetta che come concausa della morte ci fosse un avvelenamento da aspirina che causa un'edema polmonare. Gli antibiotici non erano ancora stati inventati e le malattie polmonari come polmoniti e tubercolosi non venivano distinte dalla febbre spagnola. In Italia si stima che i morti furono 600.000 su quasi 40 milioni di abitanti, all'incirca il 1,5% della popolazione.
Non si hanno date certe nemmeno sulla fine della pandemia, che sembra essersi esaurito attorno al dicembre del 1920, si teorizza per le cure che i medici riuscirono ad attuare per curare la polmonite che sviluppavano i malati dopo aver contratto il virus, altri ipotesi è che il virus abbia mutato perdendo la letalità che aveva poiché gli ospiti dei ceppi patogeni più pericolosi tendono ad estinguersi.

Studiando la storia e i testi di chi all'epoca descriveva le pandemie nei suoi racconti ci rendiamo conto che la storia dell'umanità è sempre stata costellata da eventi catastrofici, guerre e malattie, in cui la miseria umana ha dato il meglio o il peggio di sè. Le tragedie umane hanno sempre ispirato poeti e scrittori, quindi  vi lascio un Link dove potete trovare romanzi, classici e non, di chiara ispirazione pandemica.





 

mercoledì 3 maggio 2017

Intervista a Kitsch Factory

Eccomi di nuovo a voi dopo i vari ponti e le varie festività, volevo anche annunciarvi che per problemi logistici, posterò un post ogni quindici giorni, mi manca il tempo in questo periodo di stare dietro a tutto.
Oggi voglio presentarvi un'affascinante fanciulla con un'attività, finalmente, un pò fuori dalle righe: il Kitsch Factory. Ma lasciamo che sia Daniela stessa a raccontarsi: 

"Kitsch Factory nasce nel 2010, dopo il classico periodo di ricerca di lavoro post-laurea...anche perchè con una pseudolaurea in scenografia è piuttosto difficile trovare lavoro! Diciamo che ho dovuto inventarmelo...
Kitsch Factory è il mio angolo di mondo, il mio laboratorio, un posto in cui dare libero sfogo alla mia creatività. Il mio lavoro consiste principalmente nel creare e riparare COSE, dalle collane alle LAMPADE (giuro.) Negli anni, l'attività di riparazione cose si è arricchita della presenza di mio padre, che io chiamo "l'uomo dei miracoli" perchè non esiste cosa che non riesca a riparare. È a lui che portano le cose strane da sistemare...e devo essere sincera, io non amo particolarmente riparare e sistemare...quindi "delego" parecchio questo campo a lui.
La parte creativa del lavoro, invece, spetta quasi completamente a me: lavoro anche su commissione, con materiali che vanno dalle pietre dure all'argento, all'acciaio, al rame, ai fili d'alluminio. Utilizzo anche paste modellabili, resina, fimo, worbla, legno, balsa, stoffe e tutto quello che può ispirarmi. In negozio ho veramente DI TUTTO, e tutto può essere usato per fare qualcosa di nuovo e bello! 
Negli anni ho creato di tutto: anelli, spille, orecchini, ciondoli, cinture, e quelle che io affettuosamente chiamo COFANE, ovvero tutto ciò che di estremamente appariscente si può mettere in testa!"
 Qual è la tua fonte d'ispirazione?
"Da dove prendo ispirazione...da OVUNQUE. Qualsiasi cosa è buona per un'idea. Mi guardo molto intorno, seguo Pinterest (è il male, ci passo le ore), seguo molti artigiani, italiani ed esteri, che fanno cose differenti, guardo la natura e le forme degli alberi, i colori degli animali, le armonie dei fiori, TUTTO. Tutto nella mia testa viene preso, incamerato e rielaborato, e prima o poi messo in pratica.
Negli anni ho creato svariate cose di cui sono stata parecchio orgogliosa: il mio lavoro è basato molto sulle commissioni e sulle personalizzazioni...la più recente è un ciondolo fatto in fimo e dipinto a mano, con delle anatre in volo. Mi è venuto davvero MOLTO bene!! La riparazione più strana invece è difficile da scegliere, ma penso che sia una lampada in bachelite degli anni 60, completamente SMONTATA, che mio padre ha ricostruito. Ancora devo capire come abbia fatto!"
Progetti futuri?

"Non ho fiere in programma in questo momento, ma sto creando il mio costume per la Zombiewalk di Bologna, sta venendo DAVVERO bene, ma non posso ancora anticipare nulla, voglio che sia una sorpresa! 
Il 27 Maggio svelerò tutto sulla mia pagina Facebook e su Instagram, comunque...non vedo l'ora!"

mercoledì 19 aprile 2017

Il gabinetto delle curiosità

Arredare casa non è mai stato così difficile, sopratutto se non disponiamo di grandi cifre e se non amiamo il design un pò trash che ci offrono le decorazioni di Halloween una volta all'anno. La mobilia del secolo scorso ha decisamente un prezzo alla portata di pochi, e ripiegare su i vari mercatini dell'usato non sempre si ottengono i risultati voluti. Peggio ancora se si abita con persone che non hanno i nostri raffinati gusti artistici. Oppure avere un'intera casa da arredare e non avere la più pallida idea di dove cominciare.
Avevo già parlato ampiamente di questo argomento in miei vari post (con consigli per il fai da te, idee per il riordino e quant'altro), oggi, invece, vorrei suggerirvi come allestire un piccolo Gabinetto delle curiosità così in voga nei secoli scorsi.
L'idea nasce in Germania nel Cinquecento con il nome di Wunderkammer ovvero Camera delle Meraviglie o, appunto, Gabinetto delle curiosità, praticamente una stanza dedicata al collezionismo di oggetti e reperti storici, naurali e non, da mostrare agli ospiti in visita. Era praticamente l'antenato dei musei come li conosciamo ora anche se all'epoca non esisteva un "catalogo" degli oggetti e non erano ordinati sistematicamente come, appunto, nei musei.
Queste camere delle meraviglie contenevano anche oggetti curiosi e fantasiosi, creati ad arte per stupire i propri ospiti come scheletri di sirene (la maggior parte delle volte scheletri di foche modificati per l'occasione), fate sotto formaldeide e ossa di qualche fantasioso rettile. Oppure nel macabro come feti malformati, crani deformi, animali con due teste, mummie per i più altolocati, e teste mummificate provenienti da regioni remote.
La collezione di oggetti particolari ha sempre affascinato l'uomo e il poter mostrare agli altri questi tesori preziosi, è sempre stato motivo di orgoglio per la propria famiglia visto che nelle famiglie più agiate, molti di questi oggetti venivano ereditati e tramandati da generazioni.
Se non siete tra i fortunatissimi ad aver ereditato una di questi gabinetti delle curiosità e non potete permettervi i crani saldati insieme di due gemelli siamesi, come fare?
Per fortuna al giorno d'oggi recuperare oggettistica da trasformare secondo i nostri gusti non è un problema. Se amate i teschi come me, in resina si trovano delle splendide riproduzioni anatomiche e non solo delle teste. Con un pò di pazienza su Ebay si possono comprare oggetti interessanti. Recuperare delle piccole bacheche e decorarle con ossa, piccoli teschi e tutto quello che vi può ispirare.
Oppure potete creare da zero una vostra collezione totalmente fantastica, per esempio qualcuno si è divertito a mettere in barattolo dei peluches oppure chi li crea da zero con paste polimeriche e altro.
Insomma potete sbizzarrirvi e creare anche solo un angolo con le vostre collezioni che più vi ispirano, vi lascio anche un link di Pinterest dove potrete trovare le bacheche degli iscritti che trattano questo argomento, sono sicura che troverete l'ispirazione giusta per le vostre creazioni. 

mercoledì 12 aprile 2017

Svegliatevi bambini!



Con il risveglio di Madre Natura, la terra torna a vivere vestendosi con i tenui colori della primavera, come un timido Pastel Goth. Ed è un fiorire di primule, freschi boccioli, ciliegi che macchiano di rosa le distese di verde dei prati facendo venir voglia di sistemare i nostri balconi per la bella stagione che sta arrivando.
A parte la sottoscritta. Io no, ho il pollice viola con le piante. Mi dimentico di dar loro da bere, di sistemarle per l'inverno, di prendermi cura di loro. L'unica cosa che resiste a casa mia è un vaso con delle piante grasse che ho da vent'anni e che sono miracolosamente scampate alle mie mani. Vivono felici nel mio bagno mentre i miei balconi e il mio terrazzo sembrano ospitare la Morte in vaso. La decadenza alberga tra i miei balconi.
Ma chi di voi invece ha la passione ed è portato per il pollice verde, ci sono moltissime varietà di piante che si possono coltivare in balcone o, per chi è più fortunato, in giardino.
Ci sono tantissime varietà di piante e fiori che possono fare al caso nostro e molte di loro possono essere coltivate anche in vasi: rose nere e rosso scuro, tulipani viola come la Queen of the night, il digitale, oppure dedicarsi all'assenzio, alle piante aromatiche (come per esempio il basilico nero). Ma oltre alle piante, cosa mettere nei nostri giardini o balconi.
Chi ha la possibilità di farlo, consiglio sempre di sistemare una bella panchina in ferro battuto in un angolo del proprio giardino dove potersi sedere e godere della vista delle proprie piante. Un angolo meditativo dove leggere in pace o per scrivere i propri pensieri. Per chi non ha grandi possibilità, può sempre sistemare un angolo del proprio balcone e decorarlo con tende per proteggersi dal sole e da sguardi indiscreti.
Ci sono anche tantissimi siti che vendono per gli appassionati decori per esterni che fanno al caso nostro come Designtoscano  nome italiano per una ditta americana che vende Gargoyle, statue e quant'altro per decorare giardini e balconi. Dallo zombie che esce dalla terra ai draghi da appendere ai muri, avete una vasta scelta di oggetti per arredare l'esterno della vostra abitazione. Ha anche un rivenditore europeo, Garden site dove potrete trovare gli stessi oggetti insieme ad altre decorazioni.
Se vi piacciono le cose classiche, per esempio, ci sono tantissimi ecogarden che
vendono statuaria. Perchè non sistemare nel proprio giardino una statua di Diana cacciatrice? Molti Goth pagani sono sicuro che apprezzeranno.
Altre idee per il decoro possono essere fatte da soli, alcune idee come le luci da esterno e le decorazioni stagionali, possono essere fatte con pochi accorgimenti.  Pinterest è una fonte infinita di idee e progetti, date un'occhiata e fatevi ispirare.
Create il vostro angolo di pace e decadentismo in questo mondo votato all'orrore del cemento e dei pensieri inutili.




mercoledì 5 aprile 2017

Nerd Gotici

Rieccomi a voi dopo mesi di blocco forzato. D'ora in poi L'Ossario riavrà i suoi post settimanali senza altri intralci, naturalmente, non sono stata ferma in questo periodo e ho continuato a lavorare per voi.
Visto le ultime attività che mi hanno coinvolto personalmente (e di cui ve ne parlerò più avanti), sono praticamente tornata piccola con uno dei miei primi amori: il gioco di ruolo.
Ma partiamo dal principio: quando è nato il gioco di ruolo e che cos'è? Gli esperti dell'argomento fanno risalire le sue origini al sedicesimo secolo in Europa con un antenato dei giochi di ruolo dal vivo, mentre per i Wargames il loro padre sembra essere stato Johann Christian Ludwig Hellwig che usava un tabellone su un tavolo per insegnare le strategie di guerra ai suoi allievi.
Ma il vero padre ufficiale di tutti i giochi di ruolo è Dungeons & Dragons la cui prima edizione uscì negli anni 70 e non ebbe subito il successo sperato, ma quando nel 1977 uscì D&D Basic Set (quello che tutti gli amanti del genere conoscono come "scatola rossa") il gioco di ruolo come lo conosciamo noi, ebbe il successo meritato.
Dungeons & Dragons, in tutti questi anni, ha avuto tantissimi figli ed alcuni di loro hanno una connotazione Goth affine a noi anime oscure. Tra tutti, il più famoso, è sicuramente Vampire: the Masquerade che introduce i giocatori ad una nuova tipologia di gioco: quelli dal vivo.
Ma giocare dal vivo costa impegno e fatica: non sempre è facile trovare un buon Master, altri giocatori in grado di ruolare efficacemente e, sopratutto, un luogo abbastanza grande  per poterlo fare. Ovviamente Vampire può anche essere giocato attorno ad un tavolo come tutti gli altri giochi di ruolo, ma il live rimane un fascino che ammalia molti.
La bellezza dei tempi moderni per quanto riguarda il gioco di ruolo, è che ora abbiamo un'ampissima scelta su cosa giocare. Se amate le atmosfere cupe, gotiche, vittoriane oppure horror, sicuramente c'è un gioco che fa per voi. Dal Il richiamo di Cthulhu ispirato ai racconti di Lovercraft ambientato in una versione fantastica del nostro mondo negli anni venti dove potrete interpretare un personaggio comune come uno studioso o un investigatore (per citarne due a caso) e dedicarvi a risolvere un mistero che vi porterà gradualmente tra le atmosfere tipiche dei racconti di Lovercraft.
Un altro gioco a tema horror ma tutto italiano è Sine Requie dove vi ritroverete catapultati nel 1944 durante la guerra dove i morti sono tornati dalle tombe, sprofondando il mondo in una realtà claustrofobica e spaventosa. Il sistema di gioco di Sine Requie fa anche uso dei tarocchi e fa molto sull'interpretazione dei giocatori.
Sappiate che di giochi di ruolo ne sono usciti a centinaia in questi anni tra cui anche l'ottimo Brass Age d'ispirazione Steampunk- vittoriana e le atmosfere dei romanzi di Conan Doyle, Julies Verne e Salgari, oppure Malifaux che introduce anche l'uso delle miniature insieme al gioco di ruolo (di cui è appena uscita la seconda versione).
Vi ho citato solo tre dei giochi di ruolo che potrete trovare nell'infinito mare dei role player, solo a livello indie senza voler pescare nel mainstream, troverete centinaia di giochi ed ambientazioni, molti di questi sono anche pdf da poter scaricare gratuitamente con regole, ambientazioni e avventure. Insomma se volete avventurarvi nel magico mondo dei figli di D&D avrete l'imbarazzo della scelta.

mercoledì 23 novembre 2016

Un nuovo volto parte 2


Continuiamo il nostro viaggio tra le novità del momento e oggi parliamo di rossetti. A parte i bellissimi prodotti di Jeffrey Stars, Kat von Dee e altre meraviglie americane, splendidi ma di difficile reperibilità qui in Italia, rivolgiamoci al mercato europeo.
Se siete appassionate come me di tinte per le labbra, potete optare per la linea della Nyx, facile da reperire anche in Italia,  dove troverete dalle tinte classiche a quelle che interessano a noi. Se preferite i rossi, anche la Kiko ha fatto uscire da poco la sua nuova linea di tinte per labbra, nonostante la linea dei colori sia molto classica, ci sono dei rossi interessanti. L'unica pecca che hanno è che i colori più scuri sono dismonogenei e sono difficili da togliere.
 
Comunque anche le firme piu' rinomate ormai hanno nelle loro collezioni i colori più parricolari: dalla Kiko con il suo rossetto nero (c'è anche grigio) alla nuova collezione matt di Dior, potete ormai sbizzarrirvi nel cercare il colore che piu' vi si addice al vostro pallido look.
Parlando di prodotti ad un prezzo popolare, sia la Freedom che la Revolution hanno creato delle collezioni di rossetti dedicate alle sfumature più Dark: come la Collection Vamp , cinque rossetti dalle tonalita' scure, per soddisfare anche le fanciulle più esigenti.
Come prodotti sono rossetti in crema, per farli durare un pò di più di un rossetto normale, conviene fissarli sia con una buona base che con della cipria fissante. I colori sono molto belli: dal Pure Vamp (Un bel rosso scuro a tono freddo metallizzato), Dusk till Dawn (rosa antico scuro dai riflessi fucsia), Dark Paradise (Viola scuro metallizzato), Vamp Noir (che, a dispetto del nome, e' un rosso mattone scuro) e l'Intense Noir (che sembra nero ma in realta e' un viola scurissimo). Di  queta serie esiste anche una versione Matt con tre colori della Revolution.
Se preferite i rossetti liquidi esiste anche una versione con tre tonalita' della serie Vamp della #ProArtist con Shock (viola scurissimo, come l'Intense Noir), Villain (rosa antico scuro) e Vamp (un rosso su i toni fucsia).

Ma se siete come me e vi stufare in fretta, o volete cambiare sovente e volentieri e quindi un solo rossetto non vi basta, vi consiglio di prendere una palette per le labbra. Con tantissime sfumature a disposizione, potete sbizzarrirvi a cambiare colore tutti i giorni e a inventarvi nuovi colori. L'unica cosa che vi serve sono dei pennelli da labbra e un po' di abilita'. Tra tutte le palette che ho provato, vi consiglio la Pro Lipstick Palette della #ProArtist: ventiquattro colori a disposizione tra cui otto matt. Ci sono tre versioni di questa palette: la nude, Red e la Noir, ovviamente vi consiglio la seconda.
Tra i colori che troverete tra loro anche i viola piu' scuri, il verde e il nero. Perfetta per chi vuole inventarsi un look nuovo tutti i giorni. E se non siete soddisfatte del vostro aspetto, non esitate a sperimentare, solo così potrete capire cosa vi piace e cosa vi fa sentire meglio e a vostro agio e come sempre, non esitate a contattarmi per togliervi dubbi e richiedere consigli.

lunedì 14 novembre 2016

Un nuovo volto parte 1



E dopo mesi di silenzio, rieccomi da voi. Purtroppo il mio portatile mi ha lasciato improvvisamente e io mi sono ritrovata sprovvista di un supporto decente per poter scrivere il mio blog.
La pagina di Facebook non l'ho mai abbandonata come avrete potuto vedere, ma scrivere i miei post mi era impossibile: la app di Blogger e' un disastro per i telefonini poiche' non permette di inserire immagini e link e per me e' estremamente scomoda. Se non posso inserire gli indirizzi internet il mio blog perde meta' della sua utilita'.
Il 2016 e' un anno di stravolgimenti anche pesanti e io non ne sono scampata. Per fortuna gli accadimenti che mi hanno travolto non sono stati tutti negativi, anzi. 
Ma della mia vita privata non credo che a voi cari interessi, quindi vi parlero' di argomenti molto piu' interessanti. Purtroppo ho anche saltato il post della mia festa preferita, Halloween, quindi ora vedro' di rimediare.
Nella mia solita ricerca incessante di make up che mi permetta di sfoggiare un look degno della mia anima oscura, ho trovato tantissimi prodotti degni di nota. Per illustrarveli tutti ho deciso di dedicarne ben due post in modo da non farne uno troppo lungo e quindi rischiando di annoiarvi.
In queste settimane ho dato un'occhiata al sito che la Make up Revolution ha creato tempo fa  per presentare una linea nuova di prodotti: la Freedoom Sfx. Il sito si chiama Tambeauty e oltre a vendere prodotti della Revolution, tinte per capelli e tanto altro, se digitate  Halloween non avrete che l'imbarazzo della scelta. 
Grazie al mio meraviglioso marito che ha voluto regalarmi tutto quello che mi piaceva, ho potuto provare la maggior parte dei loro prodotti.
Iniziamo dalle basi: per un candore lunare che vi trasformera' nella piu' sofisticata creatura della notte, vi consiglio assolutamente la Ghost Stories non solo per il nome, ma perche vi permettera' di crearvi un impeccabile face counturing in bianco e nero. La palette contiene sei colori in crema e due in polvere con cui potrete ottenere svariate tonalita' di grigio. Tra i colori in crema troverete anche due illuminanti, uno su i toni dell'argento e uno dell'oro che vi faranno brillare di luce propria sotto i faretti del vostro club preferito.

Ovviamente per fissare il tutto ci vuole una cipria e ci serve bianca,se vogliamo evtare che il nostro amato make up si sciolga dopo poche ore. Quindi perche' non scegliere la Ghost Powder. Perfetta da stendere sia con le spugnette che con i pennelli.
Per gli eyeshadow la Revolution offre qualunque colore possibile, scegliere tra The Dead Are Alive e Give Them Darkness puo' rivelarsi un'impresa ardua, ma se per voi le palette hanno troppi colori e sapete gia' che non li utilizzerete tutti, potete optare per uno dei kit che offre la Revolution. Ne ha fatti due per Halloween: Look Vamp Noir e Look Black Swan ancora disponibili sul loro sito. Io ho comprato il primo, il kit contiene una palette con quattro ombretti, un
rossetto rosso, un lucidalabbra rosso, un eyeliner in gel rosso (meraviglioso) e dei glitter rossi ottimi sia da usare sulle palpebre che sul rossetto.
Il kit Black Swan e' tutto incentrato su i toni del nero e del bianco , infatti contiener un cerone bianco, un eyeliner gel nero, uno eyeliner bianco, una palette di quattro ombretti e un lucidalabbra nero.
La scelta dipende da voi, da come preferite truccarvi e quali sono i colori che usate di piu'.